Giro d’Italia 2019, Presentazioni Squadre: Israel Cycling Academy
Israel Cycling Academy a caccia di tappe al Giro d’Italia 2019. Alla sua seconda partecipazione, la formazione Professional israeliana si presenta alla Corsa Rosa con una selezione motivata a dimostrare nuovamente il proprio valore sulle strade italiane. Dopo essere rimasta a secco dodici mesi fa, quando si partiva anche dalle strade di casa, quest’anno la squadra rinuncia a qualsiasi velleità di classifica proponendo una selezione votata ai successi parziali, con la possibilità di provare in ogni circostanza a lasciare il segno. Ad eccezione probabilmente delle cronometro, infatti, la compagine israeliana sembra avere uomini che possono quantomeno provarci su ogni terreno.
Si parte dalle volate con Davide Cimolai. L’uomo più atteso del team, nel quale che è approdato quest’anno proprio con l’obiettivo di giocarsi più spesso le proprie carte. Non è un velocista puro, pur dotato di una bella punta di velocità, quindi ce lo si aspetta maggiormente nelle frazioni in cui lo sprint bisognerà sudarselo, in finali a ranghi ristretti da strappi e muri. Profilo simile per Kristian Sbaragli, corridore che in carriera ha già dimostrato di poter vincere in un grande giro, anche se da allora son passati ormai quattro anni. Con la giusta comunicazione e onestà, i due possono essere outsider molto interessanti in ogni circostanza, dandosi reciprocamente man forte a seconda delle circostanze.
L’altro corridore che punta dichiaratamente alla vittoria di tappa è Ruben Plaza, che, dopo aver già vinto a Tour e Vuelta, sogna così di entrare nel club ristretto dei vincitori in ogni GT. Classe 1980, ha compiuto 39 anni a febbraio quindi questa potrebbe realisticamente essere la sua ultima occasione. Corridore accorto e meticoloso, l’anno scorso ci era andato vicino gestendosi molto bene nell’arco delle settimane, fino a quel secondo posto a Prato Nevoso che gli permette di sperarci anche quest’anno. Nelle tappe di montagna bisognerà sorvegliarlo da vicino.
L’altro elemento interessante è il campione lettone Krists Neilands, corridore che nelle frazioni mosse cercherà di animare la corsa e battagliare per il successo parziale. Classe 1994, lo scorso anno ha iniziato un percorso di crescita che spera di continuare quest’anno, con la possibilità di vederlo maggiormente anche nelle grandi montagne. Profilo completamente opposto invece per il gigante del gruppo, quel Conor Dunne che con suoi 204 centimetri per 88 kg di peso forma è chiaramente un passista. Al suo secondo GT in carriera, l’irlandese potrà provare qualche azione nelle tappe di pianura, oltre ovviamente a rappresentare una perfetta scorta per i capitani, che possono restare ben protetti dal vento alla sua ruota.
Ruolo simile per Guillaume Boivin, uno dei veterani ormai di questa squadra in forte ascesa. Bronzo iridato nelle categorie giovanili, è un corridore veloce con una discreta resistenza, rappresentando così un perfetto elemento del treno degli sprinter. A completare la selezione due corridori che vogliono dimostrare di essere tutt’altro che aneddotiche presenze: il primo è l’israeliano Guy Niv, scalatore leggero che spera di poter migliorare la delusione dello scorso anno, quando fu costretto al ritiro alla quinta tappa, dimostrando di meritare il posto non solo per nazionalità. Il secondo invece è l’eritreo naturalizzato svedese Awet Gebremedhin, ex profugo che per inseguire il suo sogno nel ciclismo si è adattato ai lavori più umili prima di riuscire a diventare professionista lo scorso anno. Corridore tra i più leggeri in gruppo, è anche lui uno scalatore e vorrà provare a farsi notare quantomeno andando in fuga.
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